Sei depresso? Pensi di non farcela e che tutto sia contro di te? C’è un modo rapido per risolvere il problema | Basta “ascoltare”

Specialmente negli ultimi anni, a causa della Pandemia, della perdita dei valori, del caos generale che si è creato nel mondo, tante persone hanno perso tutto: sogni, speranze, ideali. Il modo per rinascere c’è.

Sarà capitato a tutti di sentirsi ad un certo punto della propria vita, insoddisfatti, inutili, falliti. Di pensare che forse si è sbagliato tutto, che non ci sono vie d’uscita e che al mondo, che corre velocemente, interessi poco dei nostri problemi personali. Niente paura, una soluzione per uscire da questo torpore del corpo e dell’anima esiste, ed è più vicino di quello che pensate.

Disperazione
Disperazione (web)

Molte persone si abbattono perché hanno perso il lavoro, magari quel lavoro per cui hanno sacrificato buona parte della propria vita, alcuni sono stati “derubati” da amici o parenti dei quali si fidavano ciecamente. Questo genere di trauma può causare un malessere non indifferente in un individuo che, all’improvviso, si sente privato di tutto e vede cadere ad uno ad uno tutti i sogni ed i progetti che aveva costruito per se stesso e per la sua famiglia.

In questi casi è necessario farsi delle domande: “Stavi inseguendo il sogno giusto?, Era la vita che volevi?, Cos’hai dovuto perdere per ottenere delle cose materiali? Oltre al lavoro avevi spazio per te stesso e per gli altri?

Spesso, rispondendo a queste domande con discernimento, viene fuori che il “fallimento” e la “croce” sono la più grande benedizione che il Signore potesse concederci, e che la Via, la Verità e la Vita non vengono da noi stessi, ma da colui che ci ha creati e per ognuno di noi ha un progetto ed una missione da compiere.

La testimonianza di chi ha trasformato la disperazione in gioia

A volte una testimonianza di vita vissuta può rendere più di mille testi di psicologia, l’esempio di chi, nella nostra stessa condizione ce l’ha fatta ci fa sentire meno soli. Abbiamo fatto alcune domande ad un ex imprenditore che per ragioni di privacy ha preferito rimanere anonimo e che chiameremo Francesco, il quale è “rinato” dopo una vita dissoluta ed un fallimento sia umano che professionale.

Francesco ha 43 anni, è sposato e padre di due bambini. Fin da piccolo aveva il sogno dell’imprenditoria, nato in una famiglia di estrazione popolare, a soli 19 anni con estremo sacrificio e un briciolo di astuzia realizza il suo scopo, quello di aprire un negozio. Era il 1999, le cose iniziano ad andare bene, e nel 2004 ne apre un altro, nel 2010 un altro ancora e così via.

In pochi anni si trova a gestire quella che è una vera e propria azienda con tanti dipendenti, migliaia di clienti e fatturati milionari. Un sogno realizzato. Inizia così anche quello che si chiamerebbe “riscatto” sociale, inizia la bella vita, gli orologi, le auto di lusso, le vacanze e tanto altro. Tutto sembra la realizzazione di quel sogno, non manca davvero nulla. Francesco compra la casa, poi un’altra ancora, poi la Ferrari e i Rolex come fossero t-shirt, staccandosi completamente dalla realtà.

Il pensare di avercela fatta, purtroppo, come spesso accade, genera in Francesco la sensazione che lui sia migliore degli altri, che lui solo con le sue forze fosse invincibile e che nulla avrebbe mai potuto fermare la sua ascesa verso l’onnipotenza totale. Considerava tutti degli inferiori, trattando le persone come fossero “schiavi”, una frase che diceva spesso era: ” se guadagni 1.200 euro al mese è perché quello vali, non di più”.

Francesco non aveva più amici e fratelli, ma solo persone che potevano essergli utili al business e viceversa. Per correre dietro ai soldi ed al lavoro non c’era quando sono nati i due figli, non sapeva dove poi questi frequentassero la scuola, non ha mai assistito ad una recita e la moglie viveva come se fosse una giovane vedova senza un marito, perché lui nn c’era mai. Quando lei glielo faceva notare lui rispondeva con tono spocchioso e irritato: è grazie a me che avete “tutto questo”!

Passano gli anni e Francesco è sempre più preso dal lavoro, dai soldi, dalle amicizie false. Perennemente nervoso, ogni pretesto è buono per aggredire chiunque e per non avere compassione del prossimo, accecato dal solo scopo di accumulare più ricchezza possibile, non tanto per condividere o aiutare, ma per dimostrare di avercela fatta. Dal di fuori sembrava Francesco avesse tutto e paradossalmente era invidiato dai più per la sua ricchezza.

Il crollo

Finché un giorno, per una serie di vicissitudini, tra cui il delirio di onnipotenza, Francesco perse tutto quello che aveva (parliamo di beni materiali). Si trovò all’improvviso senza più le sue case lussuose, senza soldi nemmeno per fare la spesa e far mangiare i propri figli, senza macchinoni e con un sacco di debiti dal saldare. Come se non bastasse era arrivato il Covid nel mondo ed il lockdown che lo costrinse in casa come tutti a riflettere sul futuro. Un futuro fatte di incertezze, di paure che lui non aveva mai nemmeno ipotizzato di poter provare. La disperazione prese il sopravvento e quell’uomo forte e sicuro di se era diventato un fuscello che non riusciva più nemmeno a guardarsi allo specchio. Un “poveraccio” senza arte ne parte, un uomo inutile.

La rinascita in Cristo

Cristo Risorto
Cristo Risorto (web)

Francesco si era totalmente chiuso in se stesso e non rispondeva nemmeno più al telefono per paura che qualche creditore gli chiedesse conto. La disperazione era totale e così per sopravvivere iniziò a vendere tutto quello che di vendibile era rimasto in suo possesso.

Finché un giorno ebbe il coraggio di rispondere al telefono ad un amico al quale doveva un’ingente somma di denaro da diverso tempo. Rispose con vergogna quasi tra le lacrime giustificandosi, ma dall’altra parte sentì una voce che disse: “A me non frega niente dei soldi, io voglio sapere come stai tu!”

Quelle parole furono come un pugno allo stomaco: come era possibile una cosa del genere? Era qualcosa di inspiegabile per le logiche del mondo. Chi deve avere dei soldi (tanti) e ti chiama solo per chiederti come stai?

Dopo quella telefonata Francesco fu invitato a cena da quell’amico creditore e seppur non avesse nemmeno i soldi per poter fare benzina all’auto decise comunque di accettare l’invito quasi per rispetto, ma senza alcuna voglia, come da mesi gli accadeva, di vedere nessuno e soprattutto di parlare con qualcuno.

A quella cena, una pizza in realtà, si presentò anche un amico del “creditore”, seduti a tavola quest’ultimo si fece il segno della croce prima di mangiare, e Francesco lo guardò come un alieno, un pazzo, provando quasi vergogna per quel gesto in pubblico. Questo amico sconosciuto iniziò a parlare con Francesco raccontando la propria testimonianza e Francesco sentiva la sincerità nelle sue parole e soprattutto la comprensione della sua situazione.

Negli occhi di quell’uomo c’era una profonda serenità e Francesco chiese: “Come fai ad essere così sereno?” ed egli rispose: “E’ merito dell’affidamento in Gesù Cristo”.

Affidamento? Gesù Cristo? Ma lui bestemmia dalla mattina alla sera, non era mai entrato in chiesa ed ascoltato una messa e non si confessava dal giorno del matrimonio. Ma di che parlava questo sconosciuto? Però la curiosità fu tanta perché dagli occhi di quel personaggio traspirava davvero una serenità che faceva invidia a Francesco e pensò: “Voglio stare anch’io così bene, non so come fa ma voglio provarci”

Sono passati oltre due anni da quella sera ed oggi Francesco va a messa, prega il Rosario tutti i giorni, fa pellegrinaggi, legge la Parola del Vangelo e rispetta le regole di Cristo. Dopo essersi affidato al Signore ha ritrovato un lavoro che gli da serenità, ha ritrovato la moglie ed i figli, ha riscoperto la bellezza delle piccole cose e mangiare un panino sulla spiaggia al posto di ostriche e champagne.

Alla domanda su quale fosse la vita migliore, senza esitazione ha risposto: di certo quella in Cristo insieme ai fratelli e nell’amore del Padre. Il Signore ci ama sempre e non ci abbandona mai, la maggior parte delle volte Lui è accanto a noi, ma noi siamo talmente ciechi che non lo vediamo e non lo facciamo entrare. Basta aprire uno spiraglio nel nostro cuore che Lui farà il resto compiendo meraviglie con la nostra vita.

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