Si finge la Madonna e inscena un aborto in chiesa, la Corte europea la premia

Sconvolgente la decisione della Corte europea dei Diritti dell’Uomo nel caso di un grave atto blasfemo commesso da un’attivista Femen: riceve perfino un indennizzo. Lo Stato francese, che prima l’ha condannata, adesso deve risarcirla.

Appare ideologica e contraddittoria la sentenza della CEDU, la Corte europea dei Diritti dell’Uomo con sede a Strasburgo, l’organizzazione internazionale nata con lo scopo di promuovere i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.

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L’atto blasfemo compiuto dalla Femen – lapaginacristiana.it

La decisione è arrivata adesso, dopo quasi 10 anni dai fatti. Il 20 dicembre 2013  Eloïse Bouton, una giovane attivista  Femen, ha operato una performance blasfema all’interno della chiesa di Santa Maria Maddalena a Parigi.

L’organizzazione Femen è il movimento femminista radicale che opera in vari Paesi del mondo con azioni provocatorie e pubbliche contro la religione cattolica e i suoi principi in materia di aborto, unioni omosessuali, spesso usando il corpo nudo o quasi e lanciando slogan che mirano a produrre reazioni forti in ambienti pubblici e frequentati.

Il gesto blasfemo del 2013

Eloïse Bouton, il giorno dei fatti era entrata nella chiesa, con al seguito un gruppo di giornalisti pronti ad immortalare la scena, indossando un velo azzurro a voler rappresentare al Beata Vergine Maria, con una finta corona di spine sul capo, a seno nudo con degli slogan tatuati su dorso e schiena e ha simulato un aborto, simboleggiando l’eliminazione del Bambino Gesù.

Arrivata fin sull’altare, proprio davanti al tabernacolo dove è presente il corpo di Cristo, ha mostrato due pezzi di fegato di manzo a voler simboleggiare l’aborto procurato.

Il significato della rappresentazione blasfema era stato esplicitamente spiegato dall’attivista in una successiva intervista e anche sul sito web del movimento Femen l’azione era stata rivendicata con la dichiarazione “Natale è annullato dal Vaticano a Parigi, sull’altare della Chiesa della Maddalena la Santa Madre Eloïse ha abortito Gesù”.

La condanna e il ribaltamento della CEDU

Eloïse Bouton era stata condannata dal Tribunale di Parigi ad un mese di prigione, pena poi sospesa, e al pagamento di 2.000,00 Euro come risarcimento, oltre a 1.500,00 Euro di spese processuali.

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Corte europea Diritti dell’Uomo – lapaginacristiana.it

Ma ora, la Corte europea dei Diritti dell’Uomo, su ricorso della Bouton, ha stabilito che è lo Stato francese a doverle fornire un indennizzo di circa 10.000,00 Euro per violazione della libertà d’espressione. Chiaro frutto di una giustizia ideologizzata, le motivazioni che sono state portate alla base della sentenza sono sbalorditive. Oltre a ritenere eccessiva e pesante la pena data all’attivista, nell’atto la Corte non riconosce la presenza di discorsi d’odio o incitamento alla violenza e non considera l’offesa recata alla sensibilità religiosa altrui.

Né ha tenuto conto dell’atteggiamento osceno, essendo la ragazza a seno nudo, affermando che la performance avesse lo scopo di veicolare un messaggio relativo ad un dibattito pubblico e sociale riguardante la posizione della Chiesa cattolica, sulla questione, definita dalla Corte “sensibile e controversa”, del diritto delle donne di disporre del loro corpo ricorrendo all’aborto.

È evidente la mancanza di oggettività e di imparzialità di una sentenza che, come osservato dai giuristi del Centro Studi Livatino, appare illogica e contraddittoria, manifestando una totale mancanza di rispetto nei confronti delle persone offese, ovvero i fedeli presenti in quel momento in quella chiesa e i cattolici di tutto il mondo. Inoltre è stata definita contra ius, quindi illegittima e iniqua, anche perché il comportamento della Femen era chiaramente antigiuridico per la legge penale francese che di fatto aveva emesso un verdetto di condanna.

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