Papa Francesco, a volte basta uno sguardo per cambiare, sentirsi amati fa la differenza

Papa Francesco ha invitato i cristiani a tenere un comportamento ben preciso nel momento in cui ci si trova davanti a “chi è perduto”, prendendo esempio da quanto compiuto da Gesù stesso in un episodio molto significativo del Vangelo. 

Il Signore infatti, davanti alle debolezze degli esseri umani, di certo non mette il dito nella piaga, ma al contrario ci offre un esempio di carità senza condizioni che ogni cristiano è chiamato a mettere in pratica nella propria vita.

papa francesco mai guardare alto in basso
Papa Francesco – lapaginacristiana.it

Quante volte infatti capita, nella vita di un cristiano, di rivolgere verso coloro che si incontra per strada sguardi privi della compassione e della carità che al contrario il Vangelo ci mostra in continuazione? Un modo di vedere e di porsi di fronte all’essere umano che, paradossalmente, capita di rivolgere anche a sé stessi, ad esempio quando “ci sentiamo inadeguati e ci rassegniamo”, e non cerchiamo invece “l’incontro con Gesù” che guarda “con infinita fiducia a ciò che possiamo diventare”.

Lo ha spiegato con grande nitidezza Papa Francesco, al termine della preghiera mariana dell’Angelus recitata, come di consueto, in piazza San Pietro, commentando il noto passo evangelico in cui Gesù incontra Zaccheo. Il Pontefice, in quella occasione, ha colto la palla al balzo per ricordare a tutti i cristiani qualcosa di fondamentale. Che cioè in ogni occasione della vita, per coloro che affermano di seguire Gesù nella propria vita, non è possibile guardare gli altri dall’alto verso il basso.

Lo sguardo dall’alto al basso che i cristiani non devono mai avere

Vale a dire, non si può avere “uno sguardo dall’alto, che giudica, disprezza ed esclude”, anche nel caso in cui ci troviamo davanti il peggiore dei peccatori. Come poteva ad esempio essere, all’epoca, il capo dei pubblicani, Zaccheo. Lo sguardo di Dio, infatti, è sempre uno sguardo pieno di amore che non si limita a guardare gli errori del passato ma al contrario li supera, va avanti, incontro agli esseri umani proprio per offrire loro la possibilità di salvezza. Questo perché “lo sguardo di Dio non si ferma mai al nostro passato pieno di errori, ma guarda con infinita fiducia a ciò che possiamo diventare”.

Per Bergoglio, al centro di quel passo evangelico si trova il verbo “cercare” per la ragione che Zaccheo “cercava di vedere chi era Gesù”. Ma il suo sguardo incontra quello del Signore, che a sua volta lo stava cercando. “Lo sguardo di Zaccheo che cerca Gesù e lo sguardo di Gesù che cerca Zaccheo”, spiega il Papa. Un passaggio da cui emerge l’amore infinito di Cristo che si fa ultimo tra gli ultimi, e va incontro persino a quest’uomo piccolo di statura, un segno che per il Papa “forse allude anche alla sua bassezza interiore, alla sua vita mediocre, disonesta, con lo sguardo sempre rivolto in basso”, ma soprattutto che “ricco, odiato da tutti e additato come peccatore”.

papa francesco mai guardare alto in basso
Papa Francesco – lapaginacristiana.it

Una bassezza, quella di Zaccheo, che “sente il bisogno di cercare un altro sguardo, quello di Cristo”, commenta il Papa. Il pubblicano cerca qualcuno che lo faccia uscire dalla sua palude interiore. Ma Gesù “è stato inviato dal Padre a cercare chi si è perduto”, ha commentato Francesco, sottolineando il passaggio del testo biblico in cui si spiega “Gesù alzò lo sguardo e gli disse: ‘Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua’”.

“Se Gesù deve alzare lo sguardo, significa che guarda Zaccheo dal basso”, ha così chiosato il Papa. “Questa è la storia della salvezza: Dio non ci ha guardato dall’alto per umiliarci e giudicarci; al contrario, si è abbassato fino a lavarci i piedi, guardandoci dal basso e restituendoci dignità. Così, l’incrocio di sguardi tra Zaccheo e Gesù sembra riassumere l’intera storia della salvezza: l’umanità con le sue miserie cerca la redenzione, ma anzitutto Dio con misericordia cerca la sua creatura per salvarla”.

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