Il cappotto non è gradito in Chiesa, il freddo e il Vescovo tagliano le Messe

Sono tempi duri quelli che stiamo vivendo in Italia negli ultimi mesi: non bastava la pandemia a colpire tutti, adesso il problema continua con un altro colpevole.

Come purtroppo ben sappiamo, la pandemia ha letteralmente portato via non solo alcuni nostri cari, ma anche la nostra vecchia quotidianità e tante abitudini che abbiamo forzatamente dovuto modificare.

No riscaldamento in Chiesa, tagli alle messe
Restrizioni durante la Santa Messa – lapaginacristiana.it

Tutti i settori sono stati colpiti da crisi, rigide regole e restrizioni, e le Chiese non hanno fatto eccezione. Luogo d’assembramento ‘per eccellenza’, sono tanti i provvedimenti che hanno in qualche modo cercato di allontanare i fedeli tra loro.

La paura della malattia ha inevitabilmente portato tutti a osservare le regole di distanziamento sociale, imposte anche durante la Santa Messa. Solo a Marzo del 2022, esattamente dopo due anni dall’inizio della crisi pandemica, è stato abolito l’obbligo di distanziamento e il limite di capienza nelle chiese italiane.

Nonostante tutto però sono tante le regole non scritte che molti parroci continuano ad osservare; in molte chiese restano ancora vuote le acquasantiere e si continua a ‘distanziarsi’ dal segno di pace. La vecchia stretta di mano o bacio vengono ancora sostituiti da molti con uno sguardo o un piccolo inchino. Gli stessi parroci hanno ancora paura a somministrare la comunione ai fedeli.

Le nuove regole sullo stop alla diffusione del Covid, in atto dall’1 Novembre, avrebbero finalmente potuto dare una svolta alla situazione, incitando le persone a celebrare la messa seguendo le vecchie usanze, ma la nuova crisi del momento potrebbe nuovamente mettere un freno a tutto.

Meno messe durante la settimana e stop al riscaldamento in chiesa

Da mesi non si fa che parlare di crisi dell’energia, crisi scatenata dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, ancora in corso dopo mesi. Tutta l’Europa si vede coinvolta, se pur indirettamente, nel conflitto a scapito dei cittadini che ne pagano le conseguenze.

Arcivescovo Arnoldo tagli alle messe
Arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo – lapaginacristiana.it

Con lo stop al gas russo, il prezzo dello stesso è schizzato a ben 110 euro al megawattora, un prezzo mai visto sul mercato che, di conseguenza, ha fatto più che raddoppiare gli importi delle bollette di gas e luce.

Tra aziende che rischiano di chiudere e famiglie che stentano ad arrivare a fine mese a causa dell’inflazione, anche la Chiesa si trova nuovamente coinvolta. Come già annunciato dall‘arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo, saranno molte le chiese in Piemonte che ridimensioneranno gli orari delle messe per risparmiare sulle bollette.

Soprattutto nelle regioni del nord il problema del riscaldamento non è da sottovalutarsi, soprattutto con l’inverno alle porte. Per questo anche i parroci, in previsione delle future salatissime bollette, hanno deciso di risparmiare come possono.

Molto hanno invitato i fedeli delle proprie parrocchie a vestirsi più pesanti, perché il riscaldamento non sarà garantito; altri hanno deciso di sospendere o diminuire le messe infrasettimanali. I santuari e chiese di grandi dimensioni celebreranno la messa in locali più piccoli e dunque più facili da riscaldare. Si rischia così di perdere altre importanti usanze, andando ad aggravare quella crisi -questa volta morale- che negli ultimi anni ha colpito anche la Chiesa.

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