Costruita sulla menzogna, l’ideologia gender ha i giorni contati

Dal ricordo di San Giovanni Paolo II la speranza che anche la battaglia per contrastare l’ideologia gender può essere vinta così come è caduto il muro di Berlino, impresa che appariva oltremodo ardua. 

I muri possono essere abbattutti, tutti, non solo quelli materiali. “Ciò che è costruito sulla menzogna ha i giorni contati”, sono le parole di monsignor José Ignacio Munilla, vescovo di Orihuela-Alicante, in Spagna.

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Mons. Josè Ignacio Munilla – Photo web source

A fare questa affermazione in riferimento all’ideologia del gender sempre più imperante e diffusa a macchia d’olio è stato in occasione della giornata commemorativa della prima visita di papa Giovanni Paolo II in Spagna ricordata con un evento.

Organizzato dall’Universitat Abat Oliba CEU (UAO CEU), E-Cristians e l’Istituto di Lettere Ángel Ayala pochi giorni  fa, esattamente il 7 novembre, è stato un modo per rievocare le immense qualità del santo pontefice e la sua opera anche politica, importante e potente, che ha contribuito a sgretolare vicende che erano costruite su falsità e menzogna come il muro di Berlino e la sua conseguente caduta.

“Tradizione emotivista” o verità?

Il monsignore è giunto a queste riflessioni nell’ambito più ampio di una riflessione sul rapporto di San Giovanni Paolo II con i giovani e sulla sua attività pastorale.

Intervenuto anche il direttore del Dipartimento dell’Educazione e delle Scienze Umane dell’UAO CEU, Marcin Kazmierczak, al riguardo ha affermato che il papa “capiva quale fosse il problema fondamentale nella vita di un giovane: l’amore”.

Come sottolineato poi  dal presidente di E-Cristians, Josep Miró i Ardèvol, Giovanni Paolo II dal punto di vista pastorale  ha operato un’ “articolazione del concilio con la tradizione della Chiesa”.  Azione che oggi alcuni non ritengono possa essere possibile.

Il problema che nel periodo attuale si riscontra, nell’approccio ai giovani, ma in generale anche alla società tutta, è quello che può essere definito “tradizione emotivista” secondo cui, come afferma Miró i Ardèvol “i sentimenti sono ciò che esprimono la verità e che la realizzazione personale è nella soddisfazione del desiderio”.

La speranza nel trionfo del Regno di Dio

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San Giovanni Paolo II – Photo web source

L’amato e santo papa, indimenticabile nel cuore dei più, è un esempio lampante e concreto del migliore approccio che si possa avere nei confronti dei giovani in particolare. In lui, come osservato anche da mons. Munilla, brillava la speranza unita ad un forte senso di paternità, con una creatività, che ovviamente non poteva essere altro che frutto dello Spirito Santo.

“San Giovanni Paolo II ha dimostrato di essere la persona giusta per abbattere i muri. Con lui ho imparato ad avere speranza, a sapere che il Regno di Dio trionferà e continua a farsi strada” ha espressamente dichiarato il monsignore.

Riguardo poi a quella che una piaga che distrugge e perverte e si tenta di inculcare ai bambini fin dalla più tenera età, ha espresso parole di grande speranza, proprio quella cristiana, che va oltre l’apparenza : “sarà dimostrato anche con l’ideologia di genere: oggi sembra un’ideologia inespugnabile, ma ha i piedi di fango e la vedremo cadere come abbiamo visto cadere il muro di Berlino”.

È un discorso che conforta, in una riflessione anche su quella che viene definita l’eresia dei nostri giorni: mettere in contrapposizione verità e carità. Proprio dall’insegnamento di Giovanni Paolo II possiamo apprendere invece che “L’amore tenero e compassionevole non è incompatibile con una voce piena di verità e di autorità”.

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