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Zelensky si rifiuta di trattare. Il capriccio del presidente ucraino

Secondo le ultime dichiarazioni ufficiali, l’Ucraina non ha mai avuto e continua a non avere intenzione di negoziare con la vicina Russia per mettere fine al conflitto.

La guerra tra le due nazioni si protrae già da mesi, eppure non sembra esserci nemmeno l’ombra di una risoluzione, anzi. Il leader ucraino, Volodymyr Zelensky ha più volte sottolineato la sua intenzione di continuare il conflitto fino ad un eventuale resa della Russia.

Presidente ucraino Zelensky – lapaginacristiana.it

Si è parlato di crisi, di armi, di aiuti, mai di una trattativa o un accordo. D’altra parte anche il consigliere del presiedente Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha recentemente confermato che l’Ucraina non ha nessuna intenzione di pensare ad un compromesso e porre uno stop definitivo al conflitto.

Nessuno può costringere l’Ucraina a negoziare con la Russia”, ha dichiarato Podolyak soltanto un paio di giorni fa, alla luce dell’intervista condotta da Radio Liberty al consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jack Sullivan. Questo perché il consigliere ha confermato come gli Stati Uniti siano al momento impegnati in una trattativa con Mosca per evitare un disastroso conflitto nucleare.

La situazione appare molto chiara anche da queste poche informazioni: gli USA stanno cercando di prevenire un conflitto nucleare che, fosse stato per Zelensky, sarebbe già cominciato (con tutte le catastrofiche conseguenze del caso). “E’ impossibile costringere l’Ucraina a negoziati che non esistono. Perché, e questo è molto importante da capire, la Russia non offre alcun negoziato e non lo ha mai offerto”, ha incalzato Podolyak.

L’Ucraina non accenna ad arretrare

“Mosca ha proposto solo ultimatum, fin dall’inizio. Gli Stati Uniti stanno comunicando con l’Ucraina come hanno sempre fatto, è tutto molto trasparente. Nessuno sta costringendo l’Ucraina a un processo negoziale non redditizio, o meglio, ad accettare l’ultimatum della Russia. Questo è molto importante da capire”.

Il volere di Zelensky sarebbe una resa totale della Russia, “che ritiri le sue truppe e le sposti nei confini internazionalmente riconosciuti della Federazione Russa e smetta di attaccare il territorio dell’Ucraina dal suo territorio”. Accolte queste richieste, l’Ucraina sarebbe successivamente disposta a delle trattative. Non è chiaro su cosa si dovrebbero però trattare, una volta vinta a tavolino la guerra.

Coinvolgimento Usa negli affari Ucraini – lapaginacristiana.it

Russia aperta ai negoziati

Parlano di negoziati come se fossero un crimine, un’atteggiamento che fa molto riflettere su quali siano davvero le mire dell’Ucraina ma, soprattutto, dei paesi che al momento la stanno sostenendo contro il colosso russo. Washington non sta nascondendo la sua preoccupazione per molti dei paesi Europei che stanno appoggiando Kiev con l’invio di armi e sanzioni.

Sarebbero questi -noi italiani compresi- i primi a subire un possibile attacco nucleare a discapito di milioni di morti. Nel frattempo il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko ha voluto sottolineare il fatto che “L’Ucraina ha adottato una legge che le proibisce di tenere colloqui di pace con la Russia. Questa è la loro scelta, abbiamo sempre dichiarato la nostra disponibilità a tali negoziati, che sono stati interrotti non per colpa nostra”.

Un conflitto che va indietro nel tempo

La situazione, come sempre succede nel caso di conflitti internazionali, ha dell’assurdo. Nell’ombra l’intreccio si fa ancora più intricato: di strani legami con l’Ucraina se ne parlava già nel 2019, ben tre anni prima dello scoppio del conflitto, quando il 24 Settembre fu avviato il primo impeachment contro l’ex presidente repubblicano degli Stati Uniti Donald Trump.

L’ex presidente sarebbe finito sotto accusa per l’assalto a Capito Hill degli elettori repubblicani, ma solo di recente è stato reso noto che il vero motivo era un altro. Trump stava cercando di portare alla luce i veri rapporti intrapresi da Joe Biden (attuale presidente ed ex vicepresidente democratico) con l’Ucraina e Zelensky. Tanto più che il figlio di Biden lavora con alcune compagnie ucraine per guadagni di più di 50mila dollari al mese.

Chiaramente qualcosa non quadra e, a questo punto, per salvaguardare sia i cittadini europei che ucraini, qualcuno dovrebbe intervenire forzatamente e porre fine alla follia di Zelensky, che incautamente sta rovinando il futuro dei suoi connazionali più giovani, i quali si ritroveranno a pagare le amare conseguenze di questa violenza.

Federica Pollara

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