Abusi sui minori: la Chiesa esce allo scoperto, Papa Francesco denuncia e dice basta alla politica del nascondere

Nel viaggio di ritorno dal Bahrein Papa Francesco è tornato sul drammatico tema della lotta agli abusi, dando risalto a quanto sta facendo la Chiesa e citando un caso molto specifico, ponendo la parola fine all’idea che tali scempi possano, per qualsiasi ragione, venire insabbiati. 

Tra gli errori da non commettere mai più, l’eroicità di coloro che denunciano e la grazia invece di chi prova vergogna per tali crimini, Bergoglio ha infatti citato il grave scandalo avvenuto nella diocesi americana di Boston.

Abusi sui minori: la Chiesa esce allo scoperto, Papa Francesco denuncia e dice basta alla politica del nascondere
Papa Francesco – lapaginacristiana.it

Bergoglio infatti, nel volo di ritorno dal Bahrein, tirato in gioco dal quesito posto dal giornalista Hugues Lefevre dell’agenzia I.Media, non ci ha girato intorno e lo ha specificato chiaro e tondo. La Chiesa, innanzitutto, deve avere la forza e il coraggio di “vergognarsi delle cose brutte“, esattamente nello stesso modo con cui deve essere capace di pronunciare “grazie a Dio per le cose buone che fa”. Tra queste, però, non c’è alcun dubbio che gli abusi sessuali siano una delle cose più brutte in assoluto di cui doversi vergognare.

Il punto del Papa sul dramma della lotta agli abusi

Quello degli abusi è infatti un problema gravissimo, che risale a tempi antichi e che non riguarda certamente solo la Chiesa, né oggi né in passato. “Voi sapete che il 42-46 % degli abusi sessuali si fa in famiglia o nel quartiere; questo è gravissimo, ma sempre l’abitudine è stata quella di coprire, in famiglia ancora oggi si copre tutto, e anche nel quartiere si copre tutto o almeno la maggioranza dei casi”, ha commentato Francesco, ricordando i numeri che parlano di numerosi contesti in cui il tema degli abusi è all’ordine del giorno con percentuali più alte che nel caso degli abusi all’interno della Chiesa.

Questa drammatica abitudine, però, “nella Chiesa è cominciata a cambiare quando c’è stato lo scandalo di Boston ai tempi del cardinale Law che, a causa dello scandalo, ha dato le dimissioni; fu la prima volta che (un caso di abusi) uscì come scandalo“, ha rievocato. Da quel momento in poi, infatti, il mondo cattolico ha preso coscienza di qualcosa che sembrava a dir poco inimmaginabile, e così ha cominciato piano piano sia a elaborare il trauma che a poterci lavorare sopra. Tutto considerando che altrove lo stesso fenomeno doloroso continua ad essere coperto.

“Quando c’è stato l’incontro dei presidenti delle conferenze episcopali (su questo tema) ho chiesto all’Unicef, all’Onu, le statistiche di questo (fenomeno), i dati percentuali: nelle famiglie, nei quartieri, nelle scuole, nello sport.. ed è stato fatto uno studio accurato che ricomprendeva anche la Chiesa”, ha spiegato Bergoglio, spiegando che studiosi ed esperti sottolineano il fatto che i numeri della Chiesa, davanti a questo dramma, costituiscono solamente “una piccola minoranza” rispetto alla totalità. “Ma se fosse anche un solo caso sarebbe comunque tragico, perché tu sacerdote hai la vocazione di far crescere la gente e comportandoti così invece la distruggi”, ha commentato il Papa. “Per un sacerdote l’abuso è come andare contro la propria natura sacerdotale e contro la propria natura sociale, per questo è una cosa tragica e non dobbiamo fermarci, non dobbiamo fermarci“.

Abusi sui minori: la Chiesa esce allo scoperto, Papa Francesco denuncia e dice basta alla politica del nascondere
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La soluzione è quindi presto servita. C’è bisogno di “svegliarsi, fare delle indagini e muovere le accuse”, ha tuonato Bergoglio. “Non sempre è stato tutto uguale, alcune cose sono state nascoste, prima dello scandalo di Boston si cambiava la gente, adesso è tutto chiaro e stiamo andando avanti su questo punto, per questo non dobbiamo stupirci che vengano fuori casi come questo, ora mi viene in mente un altro caso di un altro vescovo, ce ne sono sai?”. Insomma, ha concluso il Papa, “non è facile dire noi non lo sapevamo, o era la cultura dell’epoca e continua ad essere la cultura sociale, quella di nascondere”.

Dal punto di vista istituzionale, il Papa ha ringraziato “l’eroicità del cardinale O’Malley, un bravo frate cappuccino, che ha intuito il bisogno di istituzionalizzare questo con la Commissione della Tutela dei minori che sta portando avanti e questo ci fa bene a tutti quanti e ci dà coraggio”. “Stiamo lavorando con tutto quello che possiamo ma sappi che ci sono persone dentro la Chiesa che ancora non vedono chiaro, non condividono…”, è il punto doloroso messo in luce da Francesco, che ha ricordato come sia “un processo quello che stiamo facendo e lo stiamo portando avanti con coraggio e non tutti abbiamo coraggio; delle volte c’è la tentazione dei compromessi, e siamo anche tutti schiavi dei nostri peccati ma la volontà della Chiesa è di chiarire tutto”.

Per ultimo, Bergoglio ha anche rivelato di avere anche di recente avuto “negli ultimi mesi due lamentele per casi di abuso che erano stati coperti e non giudicati bene dalla Chiesa”. “Subito ho chiesto di studiare di nuovo e ora si sta facendo un nuovo giudizio; c’è anche questo quindi, la revisione di giudizi vecchi, non ben fatti. Facciamo quello che possiamo, siamo tutti peccatori, sai? E la prima cosa che dobbiamo sentire è la vergogna, la profonda vergogna di questo. Credo che la vergogna è una grazia“.

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