La Polonia attacca l’Ue e si schiera da parte dei perseguitati

La critica ferrata contro l’ingerenza della Commissione europea nel voto italiano che ha sancito l’arrivo della destra al governo sembrerebbe diffondersi a macchia d’olio in tutta Europa, con conseguenze ancora difficili da immaginare, ma che qualcuno comincia a intravedere e prevedere. 

La sensazione comune è che da tempo ormai l’Unione Europea combatta apertamente i cristiani facendo paventare un rischio a dir poco terrificante: quello di un mostro burocratico e oscuro che sta mettendo in pericolo la libertà e i destini dei popoli al solo scopo di favorire un progetto calato dall’alto e di dubbia natura etica.

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La Polonia attacca l’Ue – lapaginacristiana.it

Il vento anti-europeista soffia da più parti in Europa, e non solo dall’Oriente “brutto e cattivo” di Polonia e Ungheria, ma anche dalla democraticissima Spagna. Dove, appunto grazie alla pluralità di voci garantite dalla libertà democratica, la terza forza nazionale di Vox, partito spagnolo di destra molto vicino alla Premier italiana Giorgia Meloni, fa sentire la sua voce più forte che mai. E non è detto che nel prossimo futuro non possa finire per replicare l’esperienza italiana, finendo al governo.

Il raduno che fa tremare i burocrati di Bruxelles

All’ultimo mega raduno che ha segnato le cronache spagnole ha partecipato anche il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, che ha lanciato una dura invettiva contro la Commissione europea a proposito di quello che forse rappresenta il maggiore evento politico europeo degli ultimi anni, vale a dire la Brexit. Il premier polacco, davanti a una folla di partecipanti, si è chiesto se quello spartiacque doloroso non abbia insegnato nulla ai burocrati di Bruxelles.

Anche perché, ha spiegato il polacco, le ingerenze durante il periodo che ha preceduto il voto italiano, in cui si sono fatte strada vere e proprie minacce agli elettori italiani, spiegando che li avrebbero in qualche modo educati punendoli in caso di errate scelte nelle urne. Qualcosa di assolutamente inedito e impensabile, che ha sortito totalmente l’effetto opposto ai desideri degli “eurocrati”, che si sono visti letteralmente sconfessati dopo il pieno di voti della destra di Fratelli d’Italia, la nemica numero uno degli stessi palazzi del potere.

Un approccio definito, senza mezze misure, come orribile da Morawiecki, che ha letteralmente tuonato contro l’Europa lanciandosi in una profezia dolorosa. “Molte nazioni si stiano sollevando e stiano iniziando a capire che l’Europa dovrebbe essere liberata e messa al sicuro dai suoi becchini, burocrati. Non è troppo tardi, dovremmo tornare indietro dalla strada che porta all’abisso”, sono state le sue parole, invitando alla restituzione del vero potere in mano al popolo europeo.

Il grido popolare dei Paesi europei e le possibili soprese

Insomma, il grido che sale dai Paesi europei è di un netto rifiuto a ogni progetto ideologico calato dall’alto, gli stessi che prevedono educazione gender, totale arbitrio su vita e morte, politiche ambientalistiche che sfociano in una sorta di panteismo sincretistico in cui, alla ragione della buona vita e della buona alimentazione sostituiscono limitazioni astruse e regolamentazioni paternalistiche ossessive. Tanto da portare a monopolizzare il dibattito pubblico con questioni come la cottura della pasta a fuoco spento o la farina di insetti al posto del grano tradizionale.

“Lasciateci vivere una vita normale, non imponete le vostre idee alle nostre famiglie”, è la richiesta del premier polacco, che ad alcuni appare come puro buonsenso mentre altrove, nei palazzi della politica europea, suonano come una vera e propria rivolta. Ed è proprio per questa ragione che il discorso della destra europea finisce per suonare come un inno sociale, alla ripresa della normalità possibile solo attraverso la sostituzione della classe dirigenti con nuovi movimenti di ispirazione popolare, nati dal basso, capaci di rifarsi alla cultura e alla tradizione europea, incontro della cultura greca, romana e soprattutto cristiana, come sottolineò Benedetto XVI nel suo storico discorso di Ratisbona.

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Il premier polacco Morawiecki – lapaginacristiana.it

“Proteggeremo le nostre case e i nostri valori. Proteggeremo le nostre Patrie. Viva la normalità, viva la solidarietà, viva la libertà”, è il grido che risuonava sulle labbra dei simpatizzanti di Vox, tra i primi partner della vincente premier italiana e fulcro di un progetto politico patriottico ed europeista allo stesso tempo, che ad oggi i media sembrano ignorare ma che potrebbe portare, anche a breve, piuttosto lontano. “Da anni in Europa c’è una guerra silenziosa contro i valori su cui è stata costruita la nostra civiltà”, ha arringato Morawiecki, prima della constatazione finale: “Siamo figli della civiltà cristiana. Non dobbiamo dimenticare questo. Dobbiamo essere orgogliosi. Come eredi della più grande civiltà, la civiltà cristiana che è più amica dell’umanità, che ci offre opportunità per assicurare il benessere dell’uomo”.

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