Se vuoi mio marito devi pagare… tutti contenti, anche Dio!

In tempi di caro bollette, costo della vita alle stelle e disoccupazione la tentazione sarebbe quella di scegliere vie facili e veloci – ma spesso poco dignitose – per guadagnarsi il pane.

L’esempio di una famiglia inglese mostra al contrario che con un pizzico di coraggio, inventiva e creatività si possono far fruttare i propri talenti per migliorare onestamente la propria condizione economica.

Se vuoi mio marito devi pagare... tutti contenti, anche Dio!
Laura e il marito James – La Pagina cristiana

Il piatto piange non solo in Italia ma anche in Paesi come il Regno Unito, con l’inflazione schizzata sopra il 10% e il crollo della sterlina che ha portato alle dimissioni lampo di Liz Truss. Quella che per gli inglesi – e non solo – è la peggiore crisi del costo della vita da decenni morde i risparmi delle famiglie.

E a patire di più, come sempre, sono le famiglie più fragili. Come può essere quella di Laura Young, 38 anni, mamma di tre figli, due dei quali affetti da autismo. Ma Laura, che vive col marito James (42 anni) e i tre bimbi a Milton Keynes, città a nord-ovest di Londra, non si è persa d’animo. Ha messo in campo un pizzico di inventiva, di intuito femminile e (perché no?) le opportunità messe a disposizione dalla tecnologia per migliorare la situazione della sua famiglia.

La donna racconta di aver sentito un podcast dove un uomo spiegava come fosse riuscito a guadagnare montando mobili per le persone. A quel punto Laura ha avuto un’intuizione: perché non fare lo stesso con suo marito? Quattro anni fa anche a lui è stato diagnosticato un problema di autismo. Ma James ha un’abilità particolare, spiega sua moglie: possiede un vero e proprio talento nel costruire le cose senza seguire le istruzioni. Un po’ come Thomas Cole, l’elettricista protagonista di un racconto di Philip K. Dick (L’uomo variabile). Digiuno di conoscenze scientifiche, Cole è in grado però di riparare ogni genere di macchina grazie alla sua prodigiosa abilità manuale.

Genio femminile, genio maschile e un pizzico di tecnologia

Se vuoi mio marito devi pagare... tutti contenti, anche Dio!

James, sottolinea la moglie, «ha una mente molto metodica e può pensare fuori dagli schemi. Vede le cose in modo diverso». Da qui l’idea di “affittarlo”  a 40 sterline all’ora (47 euro circa) per fare piccoli lavori domestici: come montare le tende o la televisione, aggiustare mobili, ricostruire muri.

Laura ha pubblicato l’annuncio su Facebook e sull’app Nextdoor. Ed è stato un successo ogni oltre aspettativa. Le richieste sono fioccate al punto che il marito ha dovuto rinunciare al precedente lavoro da magazziniere per far fronte ai clienti che chiedevano il suo intervento.

La coppia si è divisa anche i compiti: la moglie si occupa di gestire il profilo social e il sito web, il marito ovviamente si cura della parte pratica del lavoro. La domanda è stata talmente alta che i due si sono presi perfino il “lusso” di poter scegliere che lavori fare rinunciando ad altri. Hanno diminuito pure l’orario di lavoro.

Il trionfo dell’arte di arrangiarsi

Una vicenda istruttiva che mostra come anche in tempo di crisi si possano mettere a frutto i propri talenti. Per cogliere, con un pizzico di intuizione – senza dimenticare l’aiuto della Provvidenza -, le opportunità per guadagnarsi da vivere in maniera più che dignitosa.

Senza alcun bisogno di svendersi o di darsi a “professioni” avvilenti. In più c’è la conferma della straordinaria capacità delle famiglie di “fare impresa”. Anche – o forse soprattutto – in tempi difficili grazie a una sana, sanissima arte di arrangiarsi.

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