I buoni Samaritani Finlandesi: tra chi può e chi non può, c’é di mezzo un muro

In questi giorni abbiamo imparato che ci sono muri «buoni» e muri «cattivi» contro i migranti. Dipende da chi li costruisce e perché. 

La notizia è di questi giorni, è circolata sui media mainstream ma non ha provocato i tic ideologici abituali in circostanze come queste.

Sanna Marin e il muro contro i profughi: esistono muri buoni?
Sanna Marin, la più giovane (e osannata) premier d’Europa – La Pagina Cristiana

Parliamo del muro anti migranti annunciato dal governo finlandese guidato dalla premier socialdemocratica Sanna Marin. Le autorità finniche lo vogliono per fermare i profughi di guerra russi. Così le principali forze politiche del Paese, insieme alla giovane e politicamente correttissima premier, hanno dato l’ok alla costruzione di una barriera sul confine orientale. Per costruirlo ci vorranno circa tre anni o poco più. Si discute sulla lunghezza della recinzione, giudicata tra i 150 e i 260 chilometri. «Speriamo che i lavori possano iniziare il prima possibile», ha detto il primo ministro Marin, spiegando che il progetto gode di «ampio sostegno all’interno del Parlamento». Tutti pazzi per il muro!

Non è certo il primo muro contro i profughi. Ce ne sono un bel po’ in giro per l’Europa e il mondo. Muri che in genere piacciono poco. Il più famoso – e contestato – è quello finito da Donald Trump sul confine col Messico. Dico finito perché a iniziarne la costruzione fu il Nobel per la pace Barack Obama, (sì lui, quello del «love is love»).

C’è un altro muro anti migranti che all’epoca innescò una vera e propria guerra diplomatica con Bruxelles: quello tirato su nel 2015 dal premier ungherese Viktor Orban sul confine con la Serbia per bloccare i migranti provenienti dai Balcani. Un muro che a quanto pare è stato fonte di ispirazione per Slovenia, Austria, e Macedonia che hanno deciso di fare lo stesso coi loro confini. Così ha fatto anche la Bulgaria, che ha blindato il confine con la Turchia. Muri di filo spinato ce ne sono anche nelle piccole enclave spagnole di Ceuta e Melilla, in Marocco.

Dicevamo che in genere i muri anti migranti non piacciono a nessuno, quantomeno non a chi ha a cuore la dignità della persona umana. Come papa Francesco, tornato di recente sull’argomento a Matera dove ha detto: «Se alziamo adesso dei muri contro i fratelli e le sorelle, restiamo imprigionati nella solitudine e nella morte anche dopo». In altre occasioni aveva definito i muri, senza giri di parole, un prodotto della pazzia indotta dalla paura, un «ritorno al passato» e così via.

Il muro contro i profughi dei finlandesi: esistono muri “buoni”?

Dicevamo anche che il muro finlandese non è certo il primo. Ma di certo è il primo – almeno da un po’ di tempo a questa parte – ad apparire «buono, democratico e progressista». Il Corriere della Sera ne ha parlato come della «prima barriera anti migranti in Europa voluta da un governo progressista». Lode al senso di Sanna per i muri dunque!

Il muro contro i profughi: c’è chi può e chi non può

Insomma, un muro che per una volta tanto non provoca alzate di scudi. C’è chi può e chi non può evidentemente. A un governo progressista, schierato di default dalla parte «giusta» della storia, si perdona questo e altro.  Soprattutto se è schierato dalla parte «buona» del fronte (Usa, Nato, Occidente, ecc.). A dimostrazione che dietro i tanto sbandierati «valori occidentali» (a cominciare dalla mitica «inclusività») c’è soltanto la cruda realtà della geopolitica.

Peraltro con un curioso paradosso: dopo aver attaccato non solo le scelte belliche del Cremlino ma anche la cultura russa (come se le prime fossero il prodotto necessario della seconda) spingendo i russi a vergognarsi di essere tali, adesso che si fa? Se dovessero decidere, finalmente, di scapparsene via da un Paese tanto orribile si troveranno davanti un bel muro di filo spinato. Una logica degna di un samaritano «diversamente buono». Con tanti saluti all’«inclusività» tanto cara ai progressisti di tutto il mondo. O meglio, con un saluto a quello che forse è il suo autentico volto.

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