Cimitero Mediterraneo, il Papa invita i leader Europei a fare la loro parte e non solo a parole

Il Papa, sul volo di ritorno dal Bahrein, richiama l’Europa alle sue responsabilità davanti al dramma dei migranti. 

Una lezione di saggezza e realismo che si spera venga ascoltata. Per passare finalmente dalle parole ai fatti, ma per davvero.

Cimitero Mediterraneo, il Papa invita i leader Europei a fare la loro parte e non solo a parole

Uno dei tre compiti della Chiesa, oltre alla contemplazione di Dio e all’evangelizzazione, è servire i poveri. Ed è universalmente noto quanto a papa Francesco stiano a cuore le loro sorti. Il pontefice argentino fin da subito ha manifestato una particolare attenzione per i migranti, come testimoniato dalla sua visita a Lampedusa nel luglio del 2013, pochi mesi dopo la sua elezione al soglio pontificio.

Ma Francesco non è un utopista e in più occasione ha dato prova di avere ben chiaro che la crisi dei migranti è anche – se non soprattutto – una questione politica. Di ritorno dal viaggio apostolico in Bahrein, il papa non si è tirato dietro e ha affrontato ancora una volta la spinosa questione.

Il Papa invita l’Europa a trovare un’intesa sui migranti

Cimitero Mediterraneo, il Papa invita i leader Europei a fare la loro parte e non solo a parole

Il papa ha ribadito prima di tutto il suo pensiero, già espresso in svariate altre occasioni: i migranti “vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati”. Senza questi quattro passi non si risolverà la situazione, dice papa Francesco.

Come seconda cosa c’è il problema della scarsa coesione europea. Per il papa “ogni Governo dell’Unione Europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere”. Un’intesa è necessaria, insiste Francesco, “perché al contrario sono quattro i Paesi quelli che ricevono i migranti: Cipro, la Grecia, l’Italia e la Spagna, perché sono quelli del Mediterraneo più vicini”.

La priorità: salvare vite

La stella polare, per il papa, è una sola: “La vita va salvata!”. Per evitare, come accade oggi, che il Mediterraneo diventi “un cimitero, forse il cimitero più grande del mondo”. Papa Bergoglio non si stanca di ripeterlo: “La politica dei migranti va concordata fra tutti i Paesi”.

L’Unione Europea su questo ha precise responsabilità: Francesco la esorta a “prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all’Italia, alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge”.

Il successore di Pietro riconosce che fino a questo momento la politica dei governi “è stata di salvare le vite”. E aggiunge: “Credo che questo Governo [italiano] abbia la stessa politica, non è inumano… ”. Ma resta pur sempre il fatto che anche questo governo “non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa, la responsabilità è europea”.

Risolvere il problema anche “a casa loro”

Infine il Papa ha invitato i Paesi europei a battersi per risolvere il problema dello sfruttamento dell’Africa, la vera radice del problema, la causa che spinge gli africani a fuggire via. Francesco parla senza mezzi termini di un vero e proprio “necolonialismo”. Perciò, ha ammonito,se vogliamo risolvere il problema dei migranti definitivamente, risolviamo l’Africa”. E l’Europa, ha esortato Francesco, “deve cercare di fare dei piani di sviluppo per l’Africa”. Perché “è un’ipocrisia risolvere il problema dei migranti in Europa, no, andiamo a risolverli anche a casa loro”, ha concluso il Vescovo di Roma.

Parole sagge, ma scomode. C’è da sperare che smuovano qualche coscienza. Per passare finalmente ai fatti, oltre alle tante, troppe, belle parole (che non mancano mai essendo a costo zero).

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